I partiti populisti in Europa

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In un ormai vecchio film del 1995 con Michael Douglas intitolato in originale The American President (e ri-intitolato in italiano con un titolo ridicolo che preferisco non ricordare) tra le altre cose.. – perché la storia del film è essenzialmente una storia d’amore tra l’altro piuttosto moderna e fuori dagli schemi per l’epoca..- .. comunque nella trama di questo film il presidente in carica, dipinto come uomo pacato, colto, competente e assolutamente ragionevole, si vede attaccato, sia sul piano politico che, soprattutto, personale, da un oppositore senza scrupoli, in quella che all’epoca era una sorta di esagerazione dell’eccesso della politica di Washington e che oggi apparirebbe come una sua versione all’acqua di rose per educande con problemi di cuore.
Trama a parte, alla fine del film, il presidente americano, interpretato appunto da Michael Douglas, tiene una conferenza stampa in cui, rispondendo ai giornalisti in quello che potrebbe essere un linciaggio pubblico, dice chiaramente cosa pensa degli uomini come il suo oppositore (che si chiama Bob), politici che allora venivano definiti eccessivi e di cattivo gusto e che oggi noi chiamiamo populisti.
Una delle frasi più interessanti del discorso è questa:
“Abbiamo problemi seri da risolvere e ci occorrono delle persone serie per risolverli.. e qualunque sia il vostro problema personale io vi posso assicurare che Bob non è minimamente interessato a risolverlo. A lui interessano due cose e due cose soltanto: farvi provare paura e dirvi chi dovete incolpare. È così signore e signori che si vincono le elezioni!”
Questo vecchio film, certamente un po’ melenso ma molto meno sciocco di quello che potrebbe sembrare oltre che davvero attuale in molti suoi temi, ci descrive in pochi minuti il nocciolo della questione, qualcosa che dovremmo tutti ricordare parlando di politica.
Tra l’altro, ironia della sorte, il film che ho citato è americano e negli Stati Uniti nel 2017 Donald Trump ha vinto le elezioni proprio utilizzando questo semplice sistema: far provare paura ai propri elettori e poi dirgli chi dovevano incolpare.
Ma torniamo a noi, torniamo all’Europa.
La Francia e il populismo
È notizia di pochi giorni fa, siamo a giugno 2022, di come gli estremi politici di destra e sinistra siano i veri vincitori delle elezioni in Francia, dove tra l’altro, solo pochi mesi fa, la contestatissima Marine Le Pen ha portato a casa un trionfale risultato alle elezioni presidenziali 2022: certo Emmanuel Macron ha vinto, ma i media erano tutti per lei, la Le Pen, quando nel suo discorso, commossa, ha ringraziato tutti, in particolare le campagne francesi e i francesi d’Oltremare, per lo strabiliante 41,5% con cui.. avrà anche perso le elezioni ma.. come dire.. lo ha fatto in modo trionfale!
La vera vincitrice delle ultime elezioni presidenziali francesi del 2022 è infatti stata lei, Marine Le Pen, (anche se tecnicamente le ha perse!) e tutto questo si è visto pochi giorni fa, a giugno del 2022, quando alle elezioni legislative francesi il presidente in carica Macron ha perso la maggioranza all’Assemblea Nazionale di Francia, ottenendo solo 245 seggi su 577 (38,57%), la sinistra di Jean-Luc Mélenchon 131 seggi e un sorprendente 31,60%, mentre il partito della Le Pen ha ottenuto 89 seggi (il 17,30%, il miglior risultato della sua storia), fatto che lo ha portato a diventare il terzo partito di Francia.
Cos’è il populismo?
Il populismo europeo comunque non è solo francese, c’è anche qui da noi in Italia come è presente nel resto d’Europa.
Questo fenomeno politico non è neanche nuovo: la storia politica ci insegna che il populismo nasce in Russia ad inizio secolo vero.. ma i partiti populisti ci sono sempre stati. Basti pensare, ad esempio, che il partito dei giacobini francese all’epoca della Rivoluzione era un partito populista.
Ma prima di tutto cos’è il populismo?
Come ci insegna Wikipedia:
Il populismo è una prassi politica che mira a rappresentare il popolo e le grandi masse esaltandone valori, desideri, frustrazioni e sentimenti collettivi. Sia il populismo di destra che il populismo di sinistra si oppongono a quello che percepiscono come un controllo da parte delle élite nelle democrazie liberali. (Cit. Wikipedia versione italiana).
Per la Treccani:
Il populismo è un atteggiamento ideologico che esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi.
I partiti populisti sono poi caratterizzati dall‘uso della fake news e dal dare a problemi complessi risposte semplicistiche e riduttive, parlando alla pancia della gente e non al cervello.
Populismo di destra e sinistra
Attenzione poi.. io ho fatto l’esempio della Francia e del partito della Le Pen che è di estrema destra.. non dimentichiamo però che il populismo non è solo di destra: esistono partiti populisti sia a destra che a sinistra.
Il populismo di destra presenta politici e partiti generalmente noti per la loro opposizione all’immigrazione e per l’euroscetticismo, ed è generalmente associato a ideologie come l’anti-ambientalismo, il neo-nazionalismo e l’anti-globalizzazione
Il populismo di sinistra mescola anti-elitismo, opposizione al sistema e una retorica rivolta alle persone comuni. Le tematiche ricorrenti sono l’anticapitalismo, la giustizia sociale, il pacifismo e l’anti-globalizzazione.
Come vedete pur essendo su versanti opposti i due tipi di populismo hanno punti in comune.
Tra l‘altro non è raro che i componenti di questi partiti, e a volte anche i loro capi, partano da un estremo per poi approdare felicemente all’opposto, ossia nascano come baluardi, ed esempio, dell’estrema destra per poi fondare un partito populista di estrema sinistra o viceversa.
Certamente comunque questi movimenti non nascono dal nulla: nascono da un problema, spesso grave e ignorato dalla politica mainstream, un problema a cui danno una risposta semplice da capire ma non risolutiva o addirittura non attinente certo.. ma comunque il problema o i problemi che cavalcano per vincere le elezioni sono reali, eccome se lo sono!
Queste derive politiche sono infatti un sintomo di una crisi presente nella società, spesso molto grave e molto sentita, che viene bellamente ignorata sia dalla politica ufficiale che dai media.
I partiti europei populisti
Tra i partiti europei populisti di sinistra più famosi vi sono:
Syriza, la coalizione della sinistra radicale in Grecia: il partito con cui Alexis Tsipras stravinse le elezioni nel 2015, diventando il primo partito della nazione e arrivando ad soli due seggi (149 su 300) dalla maggioranza assoluta in parlamento.
Oggi questo partito è all’opposizione (nel 2019 ha ottenuto 31,5% dei voti e un totale di 86 seggi su 300).
Il partito Podemos (Possiamo) in Spagna, un partito no global che, come quello greco, nel 2014 ha cavalcato l’onda dell’anti austerità. Nel 2015 ha ottenuto il 20% dei voti e ben 69 seggi su 350, per calare al 12% e 35 seggi nel 2019.
Tra i partiti europei populisti di destra più famosi vi sono:
L’Alleanza per il Futuro dell’Austria fondato da Jörg Haider e altri poco prima di essere buttati fuori dal partito Partito della Libertà Austriaco, partito conservatore populista, che li riteneva troppo estremisti.
Questo partito ha avuto un exploit nel 2008/2009, arrivando nel 2009 ad ottenere quasi il 45% dei consensi alle elezioni in Carinzia, per poi crollare e praticamente sparire nel 2013-2014.. questo anche a causa della morte improvvisa di Haider.
In Finlandia c’è il partito I Veri Finlandesi, nato nel 1995 in seguito alla dissoluzione del partito rurale finlandese.
Praticamente inesistente a livello politico per anni, nel 2011 ha attenuto il 19% dei voti alle elezioni nazionali, diventando il terzo partito della Finlandia. Oggi ha 39 seggi in parlamento ed è il secondo partito della Finlandia: considerate che gli altri due partiti al potere hanno uno un seggio in meno e uno un seggio in più.
E poi naturalmente c’è il Fronte Nazionale, ovvero il Raggruppamento Nazionale (ha cambiato nome nel 2018) di Marine Le Pen, in Francia, di cui abbiamo parlato prima.
Politico idiota o venditore intelligente?
Concludendo ci tengo a sottolineare un fatto.
Molto spesso i media, gli esperti di politica e, perché no, anche l’uomo della strada, sottolineano che il partito populista di turno, sia esso di destra o di sinistra italiano o straniero non importa, sia guidato da poveri idioti.
Non è vero. O, perlomeno, la percentuale di idioti presenti in questi partiti non è poi molto diversa da quella media umana. E anzi spesso chi guida i partiti populisti è tutt’altro che scemo: è proprio questo lo rende pericoloso.
Tornando al film che vi citavo prima, nel discorso finale Michael Douglas riassume tutto questo in modo, a mio parere, molto incisivo parlando di Bob il politico populista:
“Conosco Bob da anni e ho sempre avuto la convinzione che il motivo per cui lui dedica tanto tempo e tante energie a gridare contro la pioggia è che semplicemente non capisce la cosa.. Beh, mi sbagliavo: il problema di Bob non è che lui non la capisce, il problema di Bob è che lui non riesce a venderla!”.
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