La Nuova Caledonia: la Francia in Oceania

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La Nuova Caledonia: la Francia in Oceania

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La Nuova Caledonia è un arcipelago di isole: l’isola maggiore si chiama Nuova Caledonia, mentre le altre isole sono le Isole della Lealtà e l’Isola dei Pini.
Questo arcipelago si trova a est dell’Australia e a nord della Nuova Zelanda, nel Mar dei Coralli, tra l’Australia e le isole Figi.

La Nuova Caledonia è un bel posto.
L’isola principale è coperta da foreste sempreverdi umide nella costa orientale, mentre la costa occidentale è più secca ed è dominata dalla savana e grandi pianure.
Vi è poi una grande laguna con una superficie totale di 24.000 chilometri quadrati: si tratta di una delle più grandi lagune del mondo! A coronare questo paradiso non manca una meravigliosa barriera corallina.

Quindi, ricapitolando: una vegetazione lussureggiante, un oceano turchese e cristallino, spiagge bianche e selvaggia savana con una catena montuosa che attraversa l’isola principale.

Questo paradiso del turismo è stato poi anche benedetto da preziose riserve di nichel: tutto questo, nichel e turismo, ha reso per decenni la Nuova Caledonia uno dei più ricchi stati oceanici, infatti ancora oggi vanta un PIL di tutto rispetto (oltre 36mila dollari annui).

Ma perché parliamo della Nuova Caledonia, un luogo così lontano e remoto, addirittura in Oceania?
Cosa c’entra con l’Europa?

 

I paesi d’Oltremare francesi

La Nuova Caledonia c’entra eccome con l’Europa perché è una collettività sui generis francese.
Cosa significa questo?

Un tempo c’erano i TOM (Territori d’oltremare) e i DOM (dipartimenti d’oltremare), nel 2003 c’è stata una riforma e ora ci sono i Dipartimenti e le Regioni e le Collettività d’Oltremare francesi.

La Nuova Caledonia è governata da un Congresso i cui membri vengono dalle assemblee delle varie provincie dell’arcipelago: quindi il governo è formato da persone elette dagli abitanti.
Poi è presente però anche lo stato francese: la Francia è rappresentata da un Alto Commissario.

In Francia la Nuova Caledonia ha una rappresentanza: 2 deputati e 2 senatori rappresentano la Nuova Caledonia nel Parlamento francese e gli abitati della Nuova Caledonia votano per eleggere il presidente francese.. e hanno anche il diritto di voto alle elezioni del Parlamento Europeo.

Ma perché tutto questo? Qual’è la storia della Nuova Caledonia?

 

La storia della Nuova Caledonia

Queste isole sono abitate da circa il 3000 a.C. e lo erano all’arrivo dei primi europei.

La Nuova Caledonia è stata scoperta nel 1774 dagli europei, da James Cook per essere precisi.
Tra l’altro è stato proprio Cook a darle il nome, a chiamarla Nuova Caledonia.. che poi sarebbe Nuova Scozia, dato che “Caledonia” è il nome che gli antichi romani diedero alla Scozia.

Dal 1841 la Nuova Caledonia venne colonizzata dagli europei.
Dopo una lunga contesa tra Regno Unito e Francia, dal 1853 diventò un possedimento della Francia e una colonia francese dal 1860.
Nel 1864 la Nuova Caledonia diventò una colonia penale francese.
Due anni dopo venne fondata Numea, l’attuale capitale.

In anni recenti la Nuova Caledonia ha attraversato momenti molto turbolenti a livello politico: negli anni ’80 del Novecento si è sfiorata la guerra civile, a causa dello scontro tra indipendentisti e lealisti, ossia tra coloro che erano e sono per l’indipendenza dalla Francia e coloro che sono contrari.

Per capire meglio la politica di questi luoghi dobbiamo però considerare con attenzione la composizione della popolazione.
La Nuova Caledonia è abitata da circa 270mila persone, così divisi:

  • Kanak (canachi), popolazione indigena che costituisce il 39% del totale degli abitanti e vive nel nord dell’isola (più poveri) – a favore dell’indipendenza;
  • Caldoches (caldachi), i discendenti dei coloni francesi (e dei deportati francesi..) che costituiscono il 27% del totale degli abitanti e vivono nel sud dell’isola (più ricchi). – contrari all’indipendenza
  • Il restante della popolazione, il 34%, costituito da altri polinesiani e da asiatici – questa parte della popolazione è più divisa ma perlopiù contraria all’indipendenza.

 

I referendum per l’indipendenza

Nel 1988 il primo ministro della Nuova Caledonia in carica ottenne che il Fronte di Liberazione Nazionale firmasse con il governo l’Accordo di Matignon: l’accordo prevedeva l’istituzione di un periodo transitorio in cui, tra le altre cose, erano previsti 3 referendum in cui la popolazione avrebbe potuto decidere a favore o contro l’indipendenza.

Questo accordo costò caro ai capi del Fronte di Liberazione: un anno dopo, un ex attivista pro indipendenza, deluso dal compromesso, assassinò il presidente e il segretario generale del Fronte stesso.

Comunque, i 3 referendum ci sono stati davvero:

  1. 4/11/2018 ha vinto il no con 56,7%
  2. 4/10/2020 ha vinto il no con 53,3%
  3. 12/12/2021 ha vinto il no con il 96,49%

Come si può vedere l’ultimo referendum ha visto un trionfo del no, un plebiscito: quasi il 100% dei votanti a favore del no.
Questo è avvenuto perché il Fronte di Liberazione Nazionale (Finks) ha fatto appello ai suoi sostenitori perché non andassero a votare: infatti il tasso di partecipazione al referendum è stato del 43,9%, non altissimo data la posta in gioco!
Così mentre in Francia il presidente francese esultava, in Nuova Caledonia molti si sono detti scontenti del voto e non ne hanno riconosciuto la validità.

Entro il 30/06/2023 sarà necessario negoziare un nuovo statuto a cui seguirà un nuovo referendum.

 

La Cina e la Nuova Caledonia

A questo problema politico interno va unito un crescente problema geopolitico più ampio riguardante la zona.

Dicevamo che la Nuova Caledonia ha grandi riserve di nichel, fatto che ha reso ricco l’arcipelago.. il problema è che oggi la concorrenza con altri produttori è sempre più forte.
Inoltre c’è la questione Cina.

Cosa c’entra la Cina?!
La Cina è forse il principale acquirente del nichel della Nuova Caledonia.
La Francia accusa da sempre la Cina di finanziare più o meno apertamente il Fronte di Liberazione della Nuova Caledonia allo scopo di rendere instabile il governo e abbassare i prezzi del nichel esportato.

Recentemente poi, nel settembre del 2021, è nata l’Aukus.

Cos’è l’Aukus?
Si tratta di un patto di sicurezza tra USA, Australia e Regno Unito. Questo accordo, di fatto, è un patto anti-cinese, un modo per contrastare l’influenza e la potenza economica (e non solo economica!) cinese nella zona indo-pacifica.

Il fatto però è che la Francia (e indirettamente l’Europa, dato che il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea) è stata completamente esclusa dall’accordo, trovandosi quindi priva di protezioni da un lato e da qualsiasi influenza politica nella zona dall’altro.
Ricordo che la Francia, e quindi l’Europa, ha altri possedimenti nel Pacifico: rinunciare alla Nuova Caledonia significherebbe – per la Francia e per l’Europa – cedere il primo gradino di influenza nel Pacifico o alla Cina o agli anglosassoni.

 

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