Dresda e Liverpool: i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO declassati

(Se invece di leggere preferisci ascoltare vai in fondo alla pagina!)
Sito nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO..
Quante volte lo abbiamo sentito dire? Sappiamo esattamente cosa vuol dire?!
Prima di tutto..
Cos’è l’UNESCO?
L’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura creata per promuovere la pace e la sicurezza tra le nazioni tramite la cooperazione internazionale in educazione, scienza e la cultura.
L’UNESCO ha sede a Parigi, in Francia, e venne fondata il 16 novembre 1945, su iniziativa del Regno Unito. Tra l’altro, una curiosità, l’Italia non fu tra i paesi fondatori: aderì all’UNESCO alcuni anni dopo.
Dal 16 novembre 1972 l’UNESCO ha istituito un Comitato per il Patrimonio dell’Umanità che individua e mette in una lista i siti che hanno un’eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale.
Attualmente, nel 2021, la nazione al mondo con più siti nominati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO è l’Italia, con un totale di 58 siti, al secondo posto vi è la Cina con 56 siti, al terzo la Germania con 51 siti e al quarto a pari merito la Francia e la Spagna con 49 siti.
Entrare nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO ha una grande importanza e porta certamente un notevole ritorno economico a livello turistico.
E se, nel tempo, l’UNESCO è divenuta un po’ come una divinità dell’economia turistica, un’entità che trasforma in una macchina produci-soldi tutto ciò che tocca, è anche vero che dio dà e dio toglie!
Essere nella lista dei Patrimoni dell’Umanità non è un titolo permanente ma va coltivato nel tempo con opere di conservazione, cura e, soprattutto, evitando di rovinare o distruggere il sito stesso.
Certo la procedura di retrocessione, la perdita del titolo di “Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO” è lenta e preceduta da avvisi e trattative.. ma può succedere!
Finora sono tre i siti al mondo che hanno perso questo ambito titolo e sono stati declassati: Dresda e la valle dell’Elba in Germania, il porto vittoriano di Liverpool nel Regno Unito e il Santuario dell’Orice d’Arabia nel deserto dell’Oman.
Dato che questo podcast parla dell’Europa tratteremo di Dresda e Liverpool ma, brevemente, spendiamo due parole sull’Oman.
Il Santuario dell’Orice d’Arabia era un parco dove viveva il raro Orice d’Arabia, una sorta di antilope, specie ferocemente e insensatamente cacciata nella zona.
Nel 2007 il parco è stato ridotto del 90% e con esso la popolazione di Orice che da 650 esemplari è stata ridotta a 65.. oggi ne sopravvivono meno di 20.
Il Santuario dell’Orice d’Arabia dell’Oman è stato il primo sito al mondo a perdere il titolo di sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e ad essere declassato.. declassamento che, mi dispiace, ma si merita!
Ma vediamo cosa ha portato Dresda e Liverpool ad essere declassate!
La Valle dell’Elba di Dresda
La Valle dell’Elba di Dresda in Germania aveva ottenuto il titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2004 e lo ha perso nel 2009.
Giusto per capirci: la Valle dell’Elba di Dresda sarebbe un tratto di 20 chilometri del fiume Elba in cui scorre nella città tedesca di Dresda; la zona include il centro storico della città (che, ricordo, venne distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruito nel dopoguerra.. ne ho parlato nella puntata n 14 dedicata, appunto, a Dresda).
Tra il 2007 e il 2012 venne costruito il ponte Waldschlösschen sul fiume Elba, per rendere più scorrevole il traffico cittadino di Dresda: il ponte si trova lontano dal centro storico della città, verso est.
Inizialmente il progetto prevedeva una sorta di passaggio pedonale ma si è rivelato poi essere un viadotto a 4 corsie: infatti il ponte era ed è un moderno ponte stradale, ossia sopra ci passano le macchine!
Esteticamente è un ponte ad arco, grigio e piuttosto semplice.
Sin dal progetto iniziale l’UNESCO si era detta contraria alla costruzione e quando il progetto venne approvato, Dresda venne inserita nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità “in pericolo”: la cosa scatenò una grande polemica, ma la città non fece marcia indietro.
Nel 2009, quando il ponte era ormai in avanzata costruzione, Dresda e la Valle dell’Elba vennero rimosse dalla lista dei patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Il ponte è stato inaugurato ufficialmente nel 2013 e, da allora, è in uso.
La decisione di andare avanti con la costruzione del ponte, pur sapendo che questo sarebbe costato l’ambito titolo, non venne presa con leggerezza: dopo un accesissimo dibattito, che coinvolse un po’ tutti gli schieramenti politici, si decise di fare un referendum e votare.. la maggioranza dei cittadini di Dresda votò a favore del ponte, pur sapendo che questo avrebbe significato l’esclusione dalla lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Ma il ponte è costato a Dresda non solo l’onore anche un bel po’ di soldi.
La costruzione del ponte è costata 182 milioni di euro, mentre la perdita del suo status di Patrimonio dell’Umanità è costata l’intera cifra, peraltro considerevole, che Dresda riceveva dal governo tedesco al pari degli altri siti Patrimonio dell’Umanità della Germania.
Il porto vittoriano di Liverpool
Il porto di Liverpool nel Regno Unito aveva ottenuto il titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2004 e lo ha perso nel 2021.
Attenzione, non era l’intera città di Liverpool a essere stata nominata Patrimonio dell’Umanità ma il suo porto vittoriano.
Cosa rende o, meglio, rendeva speciale il porto vittoriano di Liverpool?
Il vecchio porto di Liverpool venne costruito nel 1715 e fu la prima darsena al mondo.
NB: La darsena è, a grandi linee, la parte più interna di un porto, protetta da dighe e luogo sicuro dove ricoverare le navi.
Successivamente vennero costruite altre darsene, tutte connesse tra loro, per un totale di dodici chilometri lungo la banchina del fiume Mersey: a questo si aggiunsero magazzini realizzati senza usare legno (e scongiurare così gli incendi), un’imponente rete idraulica e dei modernissimi (per l’epoca) sistemi di carico scarico merci.
Il porto di Liverpool ebbe la sua prima crisi alla fine della prima guerra mondiale, quando l’emigrazione iniziò a diminuire (e con essa le enormi navi di disperati che si imbarcavano per l’America!) e con lo sviluppo del porto di Southampton.
Nella seconda guerra mondiale il porto di Liverpool venne requisito dalla marina militare inglese e divenne il bersaglio delle incursioni aeree tedesche: alla fine della guerra il porto appariva come un cumulo di macerie. Così l’area del vecchio porto con il suo famoso Albert Dock venne, di fatto, abbandonata al suo destino e divenne un’area pericolosa e degradata.
Gli anni successivi non furono belli per Liverpool: sempre più povera e un crisi economica, la città si riprese solo negli anni ‘90, anche sfruttando la propria immagine di città inglese della musica, avendo dato i natali ai Beatles!
Comunque.. la città migliorò sempre di più, il suo porto vecchio diventò famoso e la zona venne riqualificata: nel 2004 il porto vecchio di Liverpool ottenne il titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e nel 2008 Liverpool venne eletta capitale europea della cultura per l’anno in corso.
Perché quindi Liverpool ha perso il suo titolo?
A far declassare il porto di Liverpool è stato lo sviluppo della zona portuale, considerato eccessivo: in particolare il piano di sviluppo urbano denominato Liverpool Waters Project, un progetto di riqualificazione dell’area portuale da 5,5 milioni di sterline, approvato nel 2013 che prevede, tra le altre cose, la costruzione di nuovi grattacieli e il progetto per l’edificazione di un nuovo stadio, lo stadio di Everton, un progetto faraonico da 52mila spettatori.
Liverpool, d’altronde, era stata avvertita: dal 2012 era stata inserita nella lista dei “Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO in pericolo”.
Siti UNESCO europei “in pericolo”: Vienna e il Kosovo
Quindi dei tre siti al mondo che hanno perso la qualifica di Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO ben due sono in Europa.. e potrebbero non essere gli unici siti europei ad essere declassati!
Come detto vi è una lista dei siti Patrimonio dell’Unesco in pericolo: nella (lunga) lista dei cattivi vi è anche il centro storico Vienna in Austria e i monumenti medievali del Kosovo.
Cosa in particolare minaccia questi luoghi?
Il centro storico di Vienna è stato lentamente eroso negli anni in nome della speculazione edilizia.
Ad esempio: nel 2018 è stato demolito l’ingresso dell’ottocentesco parco del Belvedere per far spazio a una birreria all’aperto, mentre nel centro storico la famosa fontana settecentesca Donnerbrunnen è stata rimossa per costruire un parcheggio sotterraneo.
Oggi è in discussione la costruzione di un grattacielo di 73 metri nel cuore del centro storico: proprio questo è costato a Vienna l’inserimento nella lista dei siti “in pericolo”.
La situazione del Kosovo è più seria: non si tratta in questo caso di incuria o ignoranza, ma di un problema politico.
Il Kosovo è uno stato non ufficialmente riconosciuto da tutte le nazioni europee: si è dichiarato stato indipendente unilateralmente nel 2008, prima era parte della Serbia. L’instabilità politica e l’economia non proprio florida del paese rendono a rischio il suo patrimonio architettonico, costituito da edifici medievali e diversi monasteri.
Ascolta “Ep112 – Dresda e Liverpool: i patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO declassati” su Spreaker.
Se vuoi lasciare un commento puoi farlo su Spreaker cliccando qui sopra:
basta cliccare sull’icona del fumetto!
Se invece vuoi lasciare un “mi piace” clicca sull’icona del cuoricino.