Gibilterra

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È tutto ciò che resta dell’impero britannico, l’ultima colonia attualmente esistente del Regno Unito: Gibilterra.
Gibilterra è un luogo, strano, anomalo, sia da un punto di vista storico che politico.
È una città ma, in fondo, è anche uno stato.
Si trova in Spagna ma è anche un territorio d’oltremare britannico.
È britannica ma è anche parte dello spazio Schengen, da quest’anno.. ossia da quando, con la Brexit il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea!
È contesa da secoli da Spagna e Regno Unito.. ma ha forti radici italiane (genovesi per essere precisi).
La maggioranza della popolazione è cattolica ma il suo capo di stato è il capo delle religione anglicana, ossia la regina d’Inghilterra, e nel suo minuscolo territorio vi è una grande moschea (costruita nel 1997 coi i soldi del re dell’Arabia Saudita).
Ah, e poi qui ci sono le sole scimmie d’Europa!!
Dov’è Gibilterra?
A livello geografico Gibilterra si trova nella Penisola Iberica, di fatto è in Spagna.
Si trova in una piccola punta di terra, il lato est della baia di Gibilterra o di Algeciras.
È stata identificata come una delle Colonne d’Ercole, là dove finisce il mondo secondo la letteratura classica occidentale: è Calpe.
L’altra colonna è Abila, ossia Monte Hacho, al di là del mare, a Ceuta.. che a sua volta è un territorio particolare: si trova in Marocco ma è parte della Spagna!
Gibilterra è quindi davvero piccola: la sua superficie è di appena 6,8 km2.
Essendo, di fatto, una penisola è circondata dal mare e confina via terra con la Spagna, più precisamente confina interamente con la cittadina andalusa di La Línea de la Concepción, che di fatto è una vera e propria città di frontiera tra Regno Unito e Spagna.
Ma come si è arrivati a tutto ciò?
Vediamo insieme e in breve la storia di Gibilterra!
La storia di Gibilterra
Gibilterra è stata fenicia, romana, bizantina, visigota e infine araba.
Dal 711 al 1462 fu parte dei vari sultanati che si succedettero nella Penisola Iberica fino alla Reconquista Spagnola: l’annessione al Regno di Spagna avvenne ufficialmente nel 1501.
Quindi, per due secoli, Gibilterra fu solo spagnola.. anche se divenne un punto di appoggio della Repubblica di Genova: non pochi dei suoi abitanti erano genovesi.
Il primo agosto del 1704, nel corso della guerra successione spagnola, una flotta anglo-olandese cinse d’assedio la città di Gibilterra. Quattro giorni dopo il governatore della città si arrese: così iniziò la dominazione britannica di Gibilterra.
Negli anni successivi la Spagna tentò più volte di riconquistare Gibilterra ma non ci riuscì mai.
Nel 1713 finì la guerra di successione spagnola: nel trattato di pace venne definita anche la sorte di Gibilterra.
Si stabilì che Gibilterra sarebbe stata proprietà inglese, ossia colonia parte dell’impero britannico, ma la sovranità della città non venne ceduta, restando di fatto alla Spagna.
Quindi Gibilterra era di proprietà inglese ma di sovranità spagnola.
Inoltre venne garantito alla Spagna in perpetuo il diritto di prelazione in caso di vendita: ossia se il Regno Unito avesse mai deciso di vendere Gibilterra la Spagna avrebbe avuto il diritto di essere interpellata per prima e avrebbe avuto la precedenza su qualunque altro acquirente.. fatto salvo l’accordo sul prezzo di vendita! Insomma lo stesso tipo di accordo che, tutt’oggi, si può fare su un appartamento!
La Spagna ha tentato più volte di rimangiarsi il trattato e riprendere Gibilterra con la forza ma non ci è mai riuscita.
Gibilterra oggi
In tempi recenti Gibilterra ha votato due referendum per cambiare la sua particolare situazione: nel 1967 ha scelto di restare inglese, mentre nel 2002 ha rifiutato la possibilità di una condivisione della sovranità tra Regno Unito e Spagna.
Quindi tutti sono stati molto sorpresi quando
il 24 giugno del 2016 il 95,91% degli abitanti di Gibilterra ha votato contro la Brexit, quindi contro l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Questo fatto ha scatenato una lunga polemica che ha coinvolto i capi di stato spagnoli e quelli britannici, tirando in ballo anche i vertici dell’Unione Europea.
Alla fine si è deciso per una soluzione paradossale:
dal 2021 Gibilterra è parte dello spazio Schengen! Quindi mentre il Regno Unito usciva dall’Europa, Gibilterra, sua colonia, entrava nell’area di libera circolazione europea!!
Quindi ad oggi non c’è nessun confine o controllo tra Spagna e Gibilterra, ma vengono fatti controlli all’aeroporto o al porto per chi arriva dall’estero.
Le lingue di Gibilterra
A livello linguistico a Gibilterra si parla inglese: oltre il 92% della popolazione è madrelingua inglese.
Le altre lingue parlate sono lo spagnolo e l’arabo.
Generalmente qui, comunque, tutti parlano almeno inglese e spagnolo.
La lingua, diciamo, madre di Gibilterra sarebbe lo Llanito: si tratta di un dialetto creolo derivato da un mix tra inglese e spagnolo (andaluso), con una forte influenza del dialetto ligure.. ma perché ligure?!
Tra il 1500 e il 1700 oltre metà della popolazione di Gibilterra era genovese: si trattava di emigrati giunti qui dalla Repubblica di Genova.
Gibilterra non è mai stata una colonia della Repubblica di Genova ma, semplicemente, un punto di appoggio.
La Repubblica di Genova ebbe un lento ma inesorabile declino nel corso del Settecento e cadde per mano di Napoleone nel 1797.
Per secoli sono state tre le lingue di Gibilterra: inglese, spagnolo e italiano (ligure).
Vi erano ancora persone che parlavano italiano nei primi del ‘900.
Oggi il 20% della popolazione porta un cognome chiaramente italiano: ne sono un esempio la prima e, finora, unica Miss Mondo gibilterrina, Kaiane Aldorino e uno dei suoi più longevi primi ministri Joe Bossano.
L’economia di Gibilterra
Come dicevamo Gibilterra è piccolina: poco più di 6 km2 di spazio, è una città.. questo ne consegue che lo spazio qui è poco!
Il costo delle case è alto e non sono pochi i gibilterrini ad abitare in Spagna, al di là del confine, e lavorare a Gibilterra.
Questo conviene anche a livello di cambio: ricordo che a Gibilterra la moneta è la sterlina inglese, quindi se si lavora a Gibilterra ma si vive in Spagna si è pagati in sterline (in un luogo dove, in generale, si guadagna bene) e ma si spende in euro in Andalusia, dove il costo della vita è piuttosto basso e approfittando di un cambio favorevole!
Oggi Gibilterra è considerata da molti un paradiso fiscale (ma non dall’Italia, che ha stretto un accordo di trasparenza nel 2016) oltre che, secondo il governo spagnolo, una base per varie attività illecite, dal contrabbando al riciclaggio di denaro.
Soldi a parte, Gibilterra è una nota località turistica.
Cosa vedere a Gibilterra
Gibilterra è visitata ogni anno da tanti turisti.
Ma cosa c’è da vedere?
The Convent, un antico convento francescano che oggi è la sede del governatore britannico di Gibilterra.
Il castello moresco di Gibilterra che venne costruito nel 711.
E diverse chiese.
Molto famoso è anche l’aeroporto di Gibilterra, la cui pista attraversa una strada e che si trova a 500 metri dal confine spagnolo: se date un’occhiata on line alle foto ne rimarrete impressionati!
Ma forse una delle più famose attrazioni di Gibilterra sono le sue scimmie: le famose bertucce di Gibilterra.
Le bertucce di Gibilterra
Si tratta di scimmie catarrine, quindi scimmie del Vecchio Mondo, appartenenti alla specie di Macaca sylvanus. Queste scimmie sono molto socievoli (a volte anche troppo) e sono protagoniste di molte leggende.
Non si sa di preciso come siano arrivate qui: probabilmente portate dalle prime guarnigioni inglesi dal nord Africa e ben adattatesi all’ambiente.
Alla fine delle Seconda Guerra Mondiale ne erano rimaste meno di 10: così ne sono state importate altre per rinfoltire la popolazione ed evitarne l’estinzione.. d’altronde una nota leggenda sostiene che quando morirà l’ultima bertuccia, Gibilterra tornerà cesserà di essere inglese!
Oggi le bertucce sono 250 e vivono nella parte alta della Rocca.
Le bertucce sono davvero belle, ma ricordate che non sono un giocattolo, sono esseri intelligenti!
Le bertucce di Gibilterra sono animali selvatici: non sempre apprezzano essere fissate (un comportamento che viene interpretato come un’aggressione o una preparazione all’aggressione), avvicinate o toccate.
Molti turisti si lamentano che le scimmie di Gibilterra sono “cattive” e che mordono.. beh, cosa fareste voi se un’enorme sconosciuto provasse a toccarvi? O se un animale di grandi dimensioni vi fissasse e vi seguisse con insistenza, magari urlando? O se un essere grande il doppio di voi si frapponesse tra voi e vostro figlio e provasse ad afferrarlo?
Quindi ricordate: non avvicinatevi troppo alle scimmie, non toccatele (tra l’altro questo è proprio proibito!), non tentate di isolare o prendere in braccio i cuccioli, non correte, non gridate, non dategli da mangiare (anche questo è proibito: c’è una multa salata per chi lo fa) e non portate borse in bella vista (che le scimmie identificano con il cibo).
Ricordate che tutte queste norme di comportamento, non urlare, non correre ecc, devono essere osservate tassativamente anche dai bambini, senza alcuna eccezione (e se vostro figlio si prende un morso la colpa non è della scimmia ma vostra: siamo responsabili!).
Le scimmie sono curiose: fate attenzione alle borse e ai piccoli oggetti. E al cibo: anni di comportamento umano scriteriato hanno fatto sì che le scimmie oggi vedano i turisti come (fastidiosi) fornitori di cibo.. Se una scimmia afferra il cibo che avete in mano lasciateglielo e non gridate (se no rischiate di spaventarla e farvi mordere).
On line ho potuto leggere di turisti inferociti per essere stati derubati dalle scimmie di cibo od oggetti: un turista addirittura scriveva di voler tornare con cibo piccantissimo per farle stare male.. cerchiamo di comportarci con razionalità ed evitiamo questi comportamenti incivili!
Si dice che bisogna fare attenzione alle scimmie di Gibilterra perché “in fondo sono animali”.. a parte che questa affermazione è ridicola perché anche noi siamo animali, ma leggendo quanto sopra riportato ritengo che spesso siamo più noi umani a comportaci da “animali” inteso nel senso comune del temine: ricordiamoci che, almeno teoricamente, siamo noi gli animali più intelligenti, quindi vediamo di comportaci come tali!
Non si fa esattamente una gran figura a mettersi a litigare con una scimmia per un panino!
Così come provare a spiegare a una bertuccia l’economia di mercato (“ridammi il mio panino, è mio, l’ho pagato!”) fa più che altro dubitare dell’intelletto dell’essere umano che di quello della scimmia..
Anni di studi hanno dimostrato che l’iterazione tra le scimmie e i turisti siano stati dannosi per le scimmie interferendo con i loro legami di gruppo, rendendole dipendenti dall’uomo per quanto riguarda il cibo e aumentando la loro aggressività.
D’altronde per anni sono state importunate da turisti troppo invadenti: è normale che ora reagiscano male al minimo comportamento che loro giudicano aggressivo.
Che poi è quello che succede agli animali negli zoo, spesso stressati dai visitatori: in molti zoo del mondo le scimmie lanciano cibo, oggetti e cacca contro i visitatori quando questi sono troppo invadenti! (potete trovare i video on line). E questo dovrebbe far riflettere sul nostro di comportamento riguardo a come trattiamo questi esseri così intelligenti..
Ascolta “Ep90 – Gibilterra” su Spreaker.
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