Christiania e Mutonia: il turismo underground

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Christiania e Mutonia: il turismo underground

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Viaggiando avrete sicuramente trovato nelle città di tutto il mondo quartieri alternativi, magari un po’ hippie con un’atmosfera anni ’70.
Non tutti sanno che ci sono anche vere e proprie cittadine così.. o forse sarebbe più corretto chiamarle comunità.
Oggi parleremo proprio di queste: la città Libera di Christiania in Danimarca e la comunità alternativa di Mutonia in Italia.

 

CHRISTIANIA (Danimarca)

Christiania, il cui nome completo sarebbe Città Libera di Christiania, si trova all’interno di un’altra città: essa è infatti un grande quartiere parzialmente autogovernato di Copenaghen, la capitale della Danimarca; si trova nel distretto di Christianshavn, vicino al centro e non lontano dal porto, sull’isola di Amager.

Abbiamo già citato Christiania parlando delle micronazioni.

Christiania è divisa dal resto di Copenaghen da un muro di cita che la circonda interamente.

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Muro di cinta che separa Christiania da Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Come si arriva a Christiania?

Se volete visitare Christiania sappiate che la stazione della metropolitana più vicina è quella di Christianshavn, sulla Knippelsbro Torvegade; una volta usciti dalla metro proseguite verso nord-est, quindi prendete la strada Prinsessegade e dopo circa 50 metri troverete la porta di ingresso di Christiania: in tutto ci sono due ingressi.

Ah, ricordate che a Christiania non possono entrare automobili!

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Ingresso a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

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Ingresso a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Quanto è grande Christiania?

Il territorio della città di Christiania è delimitato dalle vie Prinsessgade e Refshalevej da un lato e da un canale dall’altro; per essere precisi ci sono due canali: il canale più piccolo è quello più a est (che delimita la città stessa), mentre il canale maggiore e la striscia di terra che lo divide dal minore sono parte di Christiania stessa.

Oltre al canale, Christiania comprende anche l’isolotto di Kanino e tre bastioni: il Vilhelms Bastion, il Sofie Hedevigs Bastion e l’Ulriks Bastion.

Insomma: la città di Christiania è davvero molto grande!

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Bosco e riva del fiume a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Cos’è Christiania? 

La città di Christiania è uno stato semi-autonomo parzialmente riconosciuto dallo stato danese: di fatto è, in un certo senso, una via di mezzo tra una micronazione e un microstato.

Si tratta di un luogo dall’atmosfera alternativa, certamente un po’ hippie, caratterizzato dalla presenza di murales colorati, da case ricavate da strutture che originariamente erano ben altro, dal libero spaccio di droghe leggere (quelle pesanti sono proibite anche qui.. considerate comunque che la via principale si chiama Pusher Street!).. e devo dire anche da delle norme igieniche alquanto discutibili!

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Casa con bel murales a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Come è nata Christiania?

Christiania venne fondata negli anni ‘70, precisamente nel 1971 (quindi compirà 50 anni il prossimo anno, nel 2021), da un gruppo di hippy che occupò una base navale dismessa (come detto qui vicino c’è il porto) in cui vi erano molti edifici militari abbandonati e la dichiarò Stato Libero di Christiania.

Ovviamente lo stato danese non accettò di buon grado la situazione e iniziò così un lunghissimo tira e molla tra governo e occupanti abusivi che durò ben 40 anni!

Alla fine, il 22 giugno 2011, il governo danese si arrese e riconobbe Christiania come spazio autogestito, a patto che i suoi abitanti si impegnassero a comprare (a rate) il terreno che occupano: il prezzo di Christiania è stato fissato a 76,2 milioni di corone danesi, ossia circa 10,2 milioni di euro.

Detto ciò.. a Christiania non si pagano tasse e questo è non piace molto ai vicini, ossia agli altri abitanti del quartiere.. ricordiamo che Christiania è dentro alla città di Copehnagen: è come se voi aveste un negozio e il vostro vicino, a pochi metri da voi, fosse esentato da pagare le imposte che, invece, voi pagate regolarmente.

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Casa a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Come si vive a Christiania?

Le regole di vita a Christiania sono particolari: la proprietà è collettiva, gli spazi autogestiti, non vi è polizia, è proibita la circolazione delle auto e l’uso di ogni genere di armi. E le case sono colorate e spesso coperte di giganteschi mulares!

Questa utopia hippy o, meglio, anarco-pacifista, è diventata però famosa soprattutto per un altro motivo: come detto qui le droghe leggere sono legali! (quelle pesanti però no!).

A parte queste particolarità è una cittadina come altre: ha un asilo, una panetteria, una sauna, una fabbrica di biciclette, una tipografia, una radio libera, laboratori di restauro, cinema, bar, ristoranti, luoghi di spettacolo.. e negozietti di chincaglierie per turisti!

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Casa con bel murales a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Christiania ha anche una bandiera tutta sua: un rettangolo rosso fuoco con tre cerchi gialli uguali uno a fianco all’altro.

Ad oggi questa comunità anarchica ha 1000 abitanti circa.

Io ho visitato Christiania due volte: la prima un’estate di davvero molti anni fa e la seconda pochi mesi fa, nel corso del mio ultimo viaggio che mi ha portato in Danimarca.
Cosa posso dire.. in autunno, complice anche la particolare situazione che sta vivendo il mondo, Christiania era deserta e un po’ triste. Ho potuto visitarla in lungo e in largo, in tranquillità e quasi assoluta solitudine. Mi sono così resa davvero conto di quanto sia grande: ci vuole quasi un’ora per visitarla tutta.

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Via con case a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Ha senso Christiania oggi?

Personalmente faccio fatica a capire perché Christiania ci sia ancora: 50 anni fa aveva un senso, un motivo di esistere. Era un luogo di libertà, una via d’uscita per vivere liberamente, al di fuori delle convenzioni sociali e del clima, certamente soffocante e conformista, che ancora si respirava appena usciti dagli anni ‘60.

Nel mio viaggio ho parlato con una signora danese che negli anni ‘70 aveva 20 anni e lei mi ha detto che, alla sua fondazione, Christiania rappresentava la libertà, costituiva una possibilità e sicuramente una via d’uscita. Certo poi era anche ribellione e, in un certo senso, un grido d’aiuto di chi si sentiva rifiutato e escluso.

Ma oggi?

A che cosa si dovrebbe ribellare oggi un danese, abitante di uno dei paesi più liberi, tolleranti e aperti del globo?!

Io in Danimarca ho trascorso mesi nel corso della mia vita, inoltre ho vissuto e lavorato in Scandinavia.. e con tutti i suoi difetti posso dire che qui si respira letteralmente la libertà, in un modo che, forse, noi facciamo fatica non solo a comprendere ma, addirittura, a immaginare.

Quindi a cosa serve ancora Christiania oggi?.. O, meglio, ha senso oggi che vi sia una Christiania in Danimarca?

L’ho chiesto a questa signora che vi ho citato e ad altre persone da me incontrate nel corso della mia visita.
La risposta è stata a volte amara: per alcuni Christiania esiste ancora per via del libero spaccio, della droga. Per altri per dare una casa a persone che ormai non si abituerebbero a viverne al di fuori.

Christiania è un esperimento sociale unico al mondo.
O almeno lo è stato.

Oggi è certamente anche e soprattutto un’attrazione turistica.. cosa che certamente contribuisce a tenerla in vita.

Tra l’altro è buffo non trovate?
Un’utopia anarchica che deve la sua attuale sopravvivenza alle regole dell’economia turistica, ossia all’economia di mercato capitalista.

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Casa con bel murales a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

E se volessi traferirmi a Christiania?

Oggi Christiania è più capitalista che mai: vivere qui è un privilegio!

Se la città è nata sull’onda della spontaneità hippie, aperta e pronta ad accogliere chiunque, oggi decidere di trasferirsi qui è complicato: bisogna essere presentati, avere amici che sostengano la tua “candidatura”.
Inoltre se si desidera avere una casa di deve essere molto ricchi: comprare una casa o un terreno a Christiania costa moltissimo!

Un famoso comico danese ha voluto evidenziare questa incongruenza: nel corso di un programma satirico ha finto di voler costruire a Christiania una casetta, in realtà una piccola capanna di assi di legno, allo scopo di viverci. Come risultato è stato aggredito dagli abitanti di Christiania e la costruzione da lui eretta è stata distrutta!

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Casa a Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Le regole di visita di Christiania

Concludendo ricordo a tutti che visitare Christiania ha le sue regole: primo tra tutti ricordate che qui non si corre! Questo per ragioni di ordine pubblico: le persone potrebbero pensare che stai scappando da un intervento della polizia, che qui, in teoria, non potrebbe entrare, e si scatenerebbe il panico.

Poi. Non è apprezzato che i turisti facciano fotografie, perché chi gira per le strade di Christiania potrebbe non essere felice di far sapere al mondo che vive lì..
In generale sarebbe meglio non avere con sé la macchina fotografica né tenere in mano uno smartphone: in teoria non si dovrebbe neanche parlare al cellulare e/o fare videochiamate.

Attenzione perché in passato si sono verificate aggressioni a turisti che facevano foto.
Detto ciò io ho fatto delle foto, ne potrete trovare alcune in questo articolo, ma ho sempre fatto foto solo agli edifici e ai luoghi, non ho mai incluso le persone senza avvertire.

Resta il fatto che nella via principale, Pusher Street, dove vi è il grosso dello spaccio di droga, è meglio non fare foto.

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“Stai entrando in EU”.. Uscita da Christiania, Copenaghen, Danimarca. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Io conto di tornare a Christiania il prossimo anno, nel 2021, per vedere la celebrazione dei suoi 50 anni.. se ci andrò vi racconterò come è andata!

 

MUTONIA (Italia)

Mutonia si trova vicino a Santarcangelo di Romagna, in Italia, più precisamente presso una vecchia cava lungo il fiume Marecchia.

Mutonia venne fondata all’inizio degli anni ‘90, nel 1992 circa, da un gruppo di artisti che venivano da lontano.
Ma facciamo un passo indietro.

La storia di Mutonia

Negli anni ’70 a Londra si formarono dei gruppi alternativi che occuparono abusivamente edifici abbandonati.

Questa corrente squatter confluì negli anni ‘80 nel movimento detto Mutoid Waste Company.. che potremo tradurre liberamente come “Compagnia dei rifiuti mutanti”. La parola mutoid viene dalla serie tv britannica Blake’s 7: i mutoid sarebbero degli esseri umani ricondizionati a cui è stata rimossa la personalità; il movimento, se così possiamo chiamarlo, era profondamente influenzato dai film di Mad Max e dai fumetti di Judge Dredd.

Il governo inglese decise ad un certo punto di sgomberare la sede del gruppo, che, ricordo, era abusiva e così i suoi abitanti si trasferirono in Germania, a Berlino, e lì rimasero fino alla caduta del muro vivendo i primi anni dell’unione delle due Germanie.

Poi nei primi anni ‘90 si spostarono appunto in una cava abbandonata vicino a Santarcangelo di Romagna, in Italia.. e qui venne fondata Mutonia!

Il terreno su cui sorge Mutonia è di proprietà demaniale: come gran parte delle proprietà demaniali dello Stato è stato abbandonato per decenni a sé stesso e Mutonia non ha avuto negli anni grandi problemi.. poi, a differenza di Christiania, Mutonia si trova vicino ma non dentro ad una città!
Inoltre i residenti di Mutonia erano e sono generalmente ben voluti dagli abitanti di Santarcangelo di Romagna, sia perché non disturbano né creano problemi all’ordine pubblico, sia perché la loro presenza ha incrementato il turismo della zona.. e, si sa, la Romagna vive di turismo!

Nel 2013 lo Stato Italiano è dovuto però intervenire in seguito ad una denuncia fatta dal proprietario di un terreno vicino.. la cosa si è trascinata per un anno ed è culminata in un ordine di sgombero: questo ha causato una protesta, prima a livello cittadino poi nazionale, arrivando addirittura in Parlamento.
Alla fine Mutonia ha vinto.

Ma com’è Mutonia?

Mutonia è una sorta di città degli scarti: qui vengono costruite grosse sculture fatte di scarti metallici.

Oltre a queste i suoi abitanti realizzano attività artistiche e performative e partecipano dagli anni ‘90 al Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo. Una loro performance è stata inserita nella cerimonia di chiusura delle Paraolimpiadi di Londra del 2012.

Ci tengo a dare una piccola opinione personale: io non amo l’arte contemporanea, anzi la detesto proprio perché mi annoia, ma devo dire che le opere, diciamo, scultoree di Mutonia le trovo davvero affascinanti.
Inoltre non si può non apprezzare il loro recupero creativo degli scarti industriali!

Comunque le sculture di Mutonia, seguono, in realtà un movimento artistico presente in Europa: mi è capitato di vedere sculture metalliche simili, anche se più professionali e rifinite, in una galleria d’arte a Bruges, in Belgio.

 

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