Il cinema di animazione europeo

(Se invece di leggere preferisci ascoltare vai in fondo alla pagina!)
Oggi parliamo di cinema di animazione.. no, fermi lì! Non nel senso di film per bambini!! Aspettate!!
Per prima cosa: il cinema di animazione non è assolutamente solo per bambini.
Sarebbe come pensare che i fumetti siano solo per la prima infanzia.. e da lettrice accanita di manga quale sono stata, questa cosa mi ha sempre fatto molto ridere!!..
Il cinema di animazione è, in un certo senso, quanto di più versatile vi sia a livello cinematografico: tutto si basa su un disegno, sia esso digitale o cartaceo, e si può creare davvero tutto.
Inoltre, essendo per noi occidentali un mercato di nicchia (in Oriente ad esempio è diverso), nel cinema di animazione occidentale si sperimenta molto, arrivando a produrre film che, davvero, sono difficilmente classificabili.
Io sono cresciuta con il mito dei cartoni animati.
Come chi mi segue da un po’ sa, mia madre è stata un grafico pubblicitario per lavoro e una pittrice per diletto: una delle prime cose che mi ha insegnato è stato disegnare. Per lei era importante che imparassi ad apprezzare le arti visive, dai quadri di Picasso ai cartoni animati, dagli affreschi medievali agli spettacoli di luce: ben prima di andare alle elementari io già sapevo distinguere dal tratto, dalla grafica, gli anime giapponesi (ossia i cartoni animati giapponesi), dalle produzioni francesi e da quelle Disney. Credo di aver visto nei miei primi 15 anni di vita tutti i principali cartoni animati occidentali e orientali disponibili in tv e vhs.
Con grande dispiacere di mia madre però è emersa ben presto una triste verità: per quanto avessi una certa facilità a copiare i disegni altrui, non ero, né peraltro sono ora, in grado di inventare, di realizzare opere originali.. insomma, non ho ereditato il talento artistico di mia madre!
Però ero e sono brava a raccontare le storie: i cartoni animati della mia infanzia questo me lo hanno fatto scoprire prestissimo. Inoltre mi hanno insegnato ad accostare i racconti alle immagini: capacità non da poco oggi!
Chiudendo questa parentesi personale, torniamo a noi.
Il cinema d’animazione occidentale è stato, e questo è vero, per molti anni dedicato ai bambini e per questo certamente un po’ infantile.
E per infantile non mi riferisco solo alle storie semplicistiche o, comunque, adatte solo a bambini in età scolare, ma anche per quanto riguarda il tratto del disegno, spesso semplice e minimale, e la scelta dei colori, spesso esageratamente brillanti.
A tutto questo c’era una sola eccezione: l’americana Disney.
I primi capolavori Disney, come Bambi e Biancaneve, avevano una delicatissima palette fatta di sfumature pastello, oltre ad un’animazione fluida e, direi, quasi poetica, che ha portato i film ad essere un vero e proprio capolavoro artistico.
I film d’animazione disney hanno scritto non alcune pagine, ma interi volumi della storia del cinema occidentale e, per anni, hanno regnato incontrastati.
L’animazione occidentale per decenni è stata quella americana: dalla fine degli anni ’80 alla festa si sono unite anche altre case di produzione, come la Pixar (che comunque dal 2006 è stata acquisita della Disney).
E l’Europa?
Oggi il cinema europeo d’animazione sta recuperando terreno.
Voglio condividere con voi i titoli più interessanti, a mio parere, degli ultimi anni.
Attenzione, questa selezione si basa sulla mia personale opinione ed è fatta pensando ad un pubblico amante del cinema, ma non necessariamente appassionato o esperto di animazione.. quindi scusate se scarterò a priori film magari bellissimi ma troppo di nicchia e non adatti a non esperti e/o appassionati.
Corto Maltese (Italia/Francia/Lussemburgo)
Partiamo dall’Italia con un classico: Corto Maltese, di cui sono stati realizzati un film d’animazione (prodotto da Francia, Italia e Lussemburgo) e una serie tv sempre di animazione (una produzione italo-francese) entrambi del 2002. Entrambe sono la trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto: Corto Maltese infatti è un famosissimo fumetto realizzato da Ugo Pratt, fumettista italiano, nel 1967.
Chi è Corto Maltese?
Ugo Pratt ci racconta la sua storia lentamente, tra un volumetto e l’altro.
Corto Maltese il cui nome è un gioco di parole andaluso per dire “Svelto di Mano” è nato nel 1887 a La Valletta, nell’isola di Malta, figlio di un inglese e di una gitana spagnola, viene educato in una scuola ebraica.
Nella vita è un marinaio, anzi, un pirata, dalle amicizie pericolose e dai traffici poco puliti.. ma è anche un brav’uomo, che si schiera sempre dalla parte giusta (anche se poi va a cena con spietati criminali).
Ironico, pacifico e molto umano Corto è una figura strana, certamente affascinate, sicuramente unica.
Il meraviglioso tratto di Ugo Pratt si ritrova soprattutto nel film.. poi certo i suoi acquerelli sono insuperabili, ma sono anche impossibili o quasi da riprodurre in un film di animazione.
Credo non sia necessario fare notare che Corto Maltese non è un film d’animazione per bambini piccoli!
Klaus – I segreti del Natale (Spagna)
Ci spostiamo quindi in Spagna.
Innanzitutto: io amo il senso estetico spagnolo. Davvero, lo adoro!
Tutti amano la Spagna per il mare (che, secondo me, non è un granché), il cibo (idem), il clima (forse..), gli abitanti (mah..).
Io no: tutte queste cose non mi dicono molto, non le trovo poi così uniche e meravigliose.
Ma per quanto riguarda l’estetica moderna, secondo me, la Spagna avrebbe di che fare lezione al mondo!
E per estetica moderna intendo tutta: la moda intesa come abbigliamento (e a me neanche interessano di solito questo genere di cose), il senso del colore, la grafica pura.. ah, questa è la Spagna che conta!
Non sono stata quindi poi così sorpresa quando nel 2019 è uscito il bellissimo film d’animazione “Klaus – I segreti del Natale”, diretto e co-prodotto dallo spagnolo Sergio Pablos. Come si capisce subito questo è un film internazionale: infatti, pur essendo una produzione spagnola, la lingua originale del film è l’inglese.
Il film è europeo al 100%: oltre al regista spagnolo, ha collaborato James Baxter, un famoso animatore britannico, e lo studio di animazione francese Le films du Poisson Rouge. Se poi vi sembra che di sentire echi Disney è dovuto al fatto che sia Sergio Pablos che James Baxter hanno lavorato alla Disney negli anni ’90.
Anche se il titolo può trarre in inganno non si tratta della solita storia di Natale zuccherosa: il film è molto divertente e la storia, pur trattando di Babbo Natale, è davvero originale e per nulla melensa, anzi!
A una bella trama e una sceneggiatura brillante si somma una animazione fluida, un tratto originale e moderno e, elemento non da poco, una scelta di colori luminosi si, ma non esageratamente brillanti.. direi adulti, in un certo senso.
Forse un po’ Dysney e un po’ Tim Burton.. certamente molto moderno, anche se fatto utilizzando le tecniche di animazione tradizionali e non la computer graphic. Insomma: davvero bello.
Se volete vederlo lo trovate su attualmente su Netflix.
Questo film è adatto a tutte le età.
La bottega dei suicidi (Francia/Belgio)
Ed eccoci in Francia!
La Francia è la patria dell’animazione: tantissime sono e sono state le produzioni di film d’animazione e di serie tv francesi.
La bottega dei suicidi, di Patrice Leconte, è tratto da un romanzo ed è stato realizzato nel 2012 con la tecnica del disegno animato tradizionale in due dimensioni. Questo film vanta una grafica particolare, molto dark e davvero azzeccata, oltre ad una scelta ottima di colori.. ma il pezzo forte è la trama!
Ve la voglio raccontare brevemente.
In una grigia e tristissima città (che ricorda tanto Bruxelles) dei nostri giorni, il tasso di suicidi è alle stelle.
Qui vi è un negozio particolare: la bottega dei suicidi, dove si può acquistare oggetti per suicidarsi (veleni, spade, corde, ecc). La famiglia che la gestisce è composta da madre, padre, 3 figli. L’ultimo nato, Alan, è la pecora nera della famiglia: sempre felice e sorridente, vede solo i lati positivi della vita e decide di impedire ai clienti di suicidarsi..
Non svelo altro, ma la storia è davvero intrigante e originalissima. oltre ad essere divertente.
L’uscita di questo bel film ha suscitato non poche polemiche in Italia (e solo in Italia), che inizialmente lo ha vietato ai minori di 18 anni (divieto poi rimosso in seguito alle proteste).
Io l’ho trovato un film bellissimo. Per bambini piccoli? Forse no.. ma non perché parla di suicidio, ma solo perché, a mio parere, un bambino sotto, diciamo, gli 8 anni lo troverebbe probabilmente noioso!
L’illusionista (Francia/Regno Unito)
L’illusionista, di Sylvain Chomet, è del 2010, ma è basato su una sceneggiatura inedita scritta nel 1956 dal famoso mimo, attore e regista francese Jacques Tati, a cui il protagonista del film è ispirato.
Il film, graficamente, sembra un dipinto ad acquerello: bello, delicato, poetico. La trama non è da meno: ve la riassumo brevemente.
Ambientato alla fine degli anni ’50, nel film si racconta della carriera in declino di un illusionista francese di mezza età i cui spettacoli di magia ormai annoiano gli spettatori: nel suo triste girovagare per le città, della Francia prima e dell’Inghilterra poi, lo si vede sempre più povero e solo finché, in Scozia, non riesce finalmente a riscuotere un paio di sere di successo in un piccolo villaggio isolato, dove incontra una ragazza.. Vi anticipo che non finirà bene.
Amarissimo e davvero poetico, il film è tra l’altro interamente muto.
Come il precedente questo è un film per adulti: si tratta di un film intellettuale, a volte un po’ lento ma certamente bello.
Simon’s cat di Simon Tofield (Regno Unito)
Questo piccolo capolavoro dell’animazione britannica è una star di YouTube!
Nato per gioco, è diventato un vero e proprio caso: considerate che è stato visto da oltre 20 milioni di persone nel mondo!
Simon’s Cat, ossia il gatto di Simon, in brevi clip da pochi minuti narra la vita di di un bel gattone grasso e della sua incessante ricerca di cibo (e di tutti i danni che si lascia alle spalle!).
Divertente ed etologicamente molto realistico.. (basta chiederlo non solo ad un esperto in felini, ma a chiunque abbia mai avuto un gatto.. avete presente quando il micio fa il diavolo a 4 per farsi aprire la porta del giardino per poi voler rientrare pochi istanti dopo?!).. Simon’s cat è la migliore cura per i momenti di depressione!
Per quanto riguarda la grafica: è in bianco e nero, anzi, bianco con un tratto nero ben definito, minimale quindi.. un genere di grafica davvero vincente.
Altra scelta vincente secondo me, i video sono muti: non ci sono dialoghi, solo rumori.. e il miagolio del gatto!
Il fumetto ha maggiori dettagli e rivela la bravura del suo autore.
Ah, naturalmente è adatto a tutte le età!
Qui trovate il canale YouTube di Simon’s Cat: da vedere!
Ascolta “Ep72 – Il cinema d’animazione europeo” su Spreaker.
Se vuoi lasciare un commento puoi farlo su Spreaker cliccando qui sopra:
basta cliccare sull’icona del fumetto!
Se invece vuoi lasciare un “mi piace” clicca sull’icona del cuoricino.
Come promesso nel corso della puntata del podcast ecco il link agli Andropausa per dire addio al nefasto 2020! (questa puntata è stata infatti la puntata di fine anno 2020!).