Le 5 più strane attrazioni della Spagna

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Le 5 più strane attrazioni della Spagna

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La Spagna offre molto, ci sono davvero molte città da vedere e molte cose da fare.
Questa volta voglio però soffermarmi sulle attrazioni più particolari, in un certo senso anche buffe: le 5 cose più strane viste in Spagna.. almeno secondo me!

 

5 – Le formazioni rocciose di Bolnuevo

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Le formazioni rocciose di Bolnuevo, Spagna. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Nella regione di Murcia, non lontano da Cartagena, vi sono delle rocce surreali.
Queste sono note con il nome di Gredas de Bolnuevo, ossia Argille di Bolnuevo.. Bolnuevo è il piccolo paesino vicino al quale si trovano.

Enormi, frastagliate e gialle, esse sembrano come dei giganteschi coralli: sono alte dai 5 metri in su circa.
Si tratta in realtà di formazioni di pietra arenaria rese così dall’erosione del vento e dei vari agenti atmosferici, nel corso dei milioni di anni.

Geologia a parte, sono davvero belle e strane da vedere: inoltre il contrasto tra le gialle rocce e il bel cielo blu rende ancora più suggestivo il paesaggio.

Di fronte a queste grandi rocce c’è poi una lunghissima spiaggia di sabbia dorata.

 

4 – Le cittadine western americane.. della Sierra Nevada!

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Mini Hollywood in Sierra Nevada, Spagna

Ad una ventina di chilometri da Almeria in Andalusia vi è una Mini Hollywood.

Qui sono stati girati gli Spaghetti Western e, ancora oggi, c’è un enorme set cinematografico in cui sono stati ricostruiti paesini del Far West con saloon, banche, stalle, negozi di alimentari, la tipica chiesetta e tutto quello che avete visto nei vecchi film con Clint Eastwood!


Perché qui?
Perché il deserto di Tabernas, ossia questo posto, è davvero molto simile a livello geologico ed estetico al deserto americano in cui avrebbero dovuto essere girati i suddetti film.. ma è (o meglio era negli anni ’60 e ’70) molto più economico!

Qui sono stati girati oltre 100 film western, tra cui: “Per un pugno di dollari”, “I magnifici 7”, “Giù la testa”.. ma anche “Lawrence d’Arabia” e “Indiana Jones e l’ultima crociata”!

Ciò che resta di questi set costituisce oggi tre parchi a tema: Oasys Park –  Mini Hollywood, Texas Hollywood – Fort Bravo e Western Leone, ovviamente aperti ai turisti e molto amati dagli appassionati di western!

 

3 – Puppy, il gigantesco cane di fiori di Bilbao!

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Puppy “scultura” di Jeff Koons, alle sue spalle il Museo Guggenheim di Bilbao, Spagna. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Bilbao è la città più importante dei Paesi Baschi spagnoli ma non la capitale o capoluogo (lo è invece Vitoria): ex città industriale è oggi una meta turistica dotata di un’architettura meravigliosa e diversissima, in cui palazzi antichi sorgono vicino a edifici modernissimi.

A Bilbao c’è poi il museo Guggenheim, inaugurato nel 1997, un museo di arte contemporanea: il museo è ospitato in un edificio modernissimo in riva la fiume che, a parere di molti, è più bello delle opere che contiene!
All’ingresso del museo vi è Puppy o, se preferite dirlo in spagnolo Cachorro, ormai simbolo del museo stesso.

Cos’è Puppy?
Si tratta di un enorme cane (è alto 13 metri!), nello specifico un cane di razza West Highland White Terrier, fatto di fiori multicolori posto di fronte all’ingresso del museo stesso. Molto grosso, molto colorato e un po’ buffo, l’opera lascia perplessi molti turisti!
Secondo gli abitanti di Bilbao il museo Guggenheim sito alle sue spalle si direbbe realizzato non per ospitare opere d’arte contemporanea ma perché a Puppy serviva una cuccia!

 

2 – La Città delle Arti e delle Scienze di Valencia

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Città delle Arti e delle Scienze a Valencia, Spagna. Tutti i diritti riservati © foto realizzata dall’autrice del blog.

Come ci insegna Wikipedia, La Città delle Arti e delle Scienze, è un complesso architettonico composto da cinque differenti strutture, suddivise all’interno di tre aree tematiche: arte, scienza e natura. Ma detto così non rende affatto l’idea.

Questo insieme di edifici surreale, futuristico e completamente fuori luogo, appare davvero come una città dentro un’altra città!
Edifici di acciaio e vetro, bianchissimi e dalle forme particolari, come l‘Hemisfèric che è a forma di occhio, sorgono in uno spazio che ricorda molto le città del futuro dei film di fantascienza: viali ampi e bianchissimi divisi da enormi piscine basse color turchese e decorati da alti cipressi.
Il tutto è di enorme impatto visivo: davvero bello, certamente unico.


Se volete vedere questa futuristica città senza uscire di casa potete, oltre a cercare le foto on line o guardare la foto qui sopra, vedere alcuni film: infatti qui hanno girato diversi film come “Tomorrowland – Il mondo di domani” di Brad Bird con George Clooney (del 2015) e l’episodio “Smile” (n 2 della serie 10) della serie tv inglese “Doctor Who“.

 

1 – Ecce mono!

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Questa storia sembra inventata.. Allora..

Nella regione, o comunità autonoma che vogliate chiamarla, dell’Aragona vi è la minuscola cittadina di Borja in cui c’è l’altrettanto piccola e scarsamente interessante Chiesa del Santuario de Misericordia.
All’interno della chiesa, su un muro, vi è una pittura chiamata Ecce Homo, raffigurante Cristo. Questo dipinto è stato realizzato nel 1930 da Elías García Martínez, un pittore spagnolo, manco a dirlo, minore e di importanza modesta (almeno così lo definisce Wikipedia, versione italiana, subito prima di dichiararlo un artista “appena discreto”).


Nell’agosto del 2012 Cecilia Giménez, una parrocchiana ottantenne, decise di “restaurare” il dipinto: la signora era una pittrice dilettante e non si intendeva affatto di restauro.. infatti il risultato fu un disastro!
Il dipinto originale era la consueta rappresentazione, un po’ banale ma certamente realistica, di Gesù Cristo con la corona di spine, mentre, quello che si vede ora, a “restauro” finito, è un essere con piccoli occhi, enorme bocca e una sorta di cuffia pelosa intorno alla testa.
Se siete curiosi potete vedere la trasformazione nella pagina di Wikipedia dedicata al fatto.


Il dipinto così restaurato venne citato da un blog spagnolo come un esempio di vandalismo e la notizia venne ripresa da alcuni giornali regionali: quando uno dei quotidiani più noti d’Aragona scoprì la verità, ossia che non si trattava di vandalismo ma di un restauro dilettantesco, la notizia approdò sui quotidiani nazionali e, da lì, a internet e alla stampa di tutto il mondo.


Insieme alla diffusione della notizia iniziò lo scarica barile delle responsabilità della deturpazione del dipinto e a chi toccasse cercare di rimediare al danno: il parroco negò di aver dato il permesso alla signora di restaurare il dipinto, lei negò di averlo fatto di sua iniziativa, la famiglia dell’autore dichiarò che riportare il dipinto allo stato originario era impossibile.. e, nel frattempo, tutta la Rete con il resto del mondo rideva!
Il dipinto venne rinominato da Ecce Homo a Ecce Mono ossia “Ecco la scimmia”! (“mono” in spagnolo significa “scimmia”!)

A questo punto la vicenda da bizzarra diviene surreale.

Mentre la rete e il mondo rideva, la foto di Ecce Mono faceva il giro del globo.. e questa è pubblicità, una colossale, enorme pubblicità, che ha portato oltre 200.000 persone nella piccola chiesa per vedere il dipinto.
Considerando poi che la visita alla chiesa prevede un biglietto di ingresso a pagamento (2 euro, mi pare).. beh, decisamente è stato un boom turistico e un guadagno notevole per un piccolo centro di provincia!
Lo ha notato anche la signora Cecilia che ha richiesto alla Curia il pagamento dei diritti d’autore: d’altronde l’opera, di fatto, l’ha fatta lei. Sorprendentemente li ha ottenuti e ora il 49% del biglietto va a lei.

Oggetto di commenti e opinioni da parte delle più importanti testate giornalistiche del mondo, oltre che di critici d’arte e movimenti d’opinione, Ecce Mono è ormai definita un’icona pop.

 

 

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