Dresda, la città tedesca capolavoro del Barocco

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Vi ricordate quando le cartine dell’Europa erano diverse? Quando le cartine politiche d’Europa avevano due Germanie: la Germania dell’Ovest e la Germania dell’Est.
Io me lo ricordo.
Certo, non ero abbastanza grande da ricordarlo come può ricordare quei tempi una persona che oggi è prossima alla pensione: io, infatti, all’epoca andavo alle elementari.. però me lo ricordo.
Mi ricordo la cartina sul libro delle elementari. Sapete, erano gli anni ‘80 e alle elementari c’era solo un libro per tutto: il “libro per tutto” aveva una sezione dedicata alla geografia e lì c’erano le cartine d’Europa: quella fisica e quella politica.
Ve li ricordate i testi scolastici delle elementari degli anni ’80? Erano colorati ma non troppo bambineschi come si usano oggi: mantenevano un che di serioso.. quindi anche la cartina politica d’Europa era colorata ma seriosa, una cosa da adulti: occupava due pagine e al centro, dove si apriva il libro, c’erano le due Germanie, di due colori diversi.
E poi è arrivato il 9 novembre 1989, la notte che ha cambiato la storia: il muro di Berlino è caduto tra balli e festeggiamenti, sorprendentemente senza che una sola goccia di sangue venisse versata.
Per chi, come me, all’epoca era un bambino questo storico evento può essere passato quasi inosservato. Ma io mi ricordo bene quel 9 novembre: mi ricordo le immagini alla televisione dello speciale che aveva interrotto il programma che stavamo guardando, mi ricordo le reazioni dei miei genitori, ricordo l’eccitazione con cui avevano telefonato subito ai loro amici che in Germania (dell’Ovest) ci vivevano.. e mi ricordo soprattutto il giorno dopo a scuola, quando la maestra ci ha fatto attaccare sulle pagine dell’Europa la fotocopia di una nuova cartina: era la nuova cartina politica d’Europa e aveva una sola Germania!
Ricordo bene che avevo in mente quella mattinata a scuola la prima volta che ho messo piede a Berlino, così come quando ho visitato per la prima volta la Germania: quella pagina era stato il mio toccare lo scorrere della storia con mano, un fatto reale, più concreto dei racconti, dei video e anche dei monumenti, un piccolo movimento della storia che avevo potuto cogliere e vivere davvero..
Poi ho visitato Dresda.
E se la cartina del mio libro delle elementari mi aveva fatto toccare con mano, anche se di sfuggita, la guerra fredda, nella mia prima visita a Dresda ho potuto assistere dal vivo a un evento che mai avrei immaginato: la ricostruzione post-bellica, ossia post-seconda guerra mondiale, di una città, o, almeno di una sua piccola parte.
Che anno era? Ah, certo, dimenticavo. Era il 2005.
Ma facciamo un passo indietro, volete?
Com’è (e com’era) Dresda?
Dresda è stata nota per secoli come la Firenze dell’Elba.
Era bella, bellissima: il suo centro era costituito da lussuosi palazzi barocchi, da chiese meravigliose e musei di prim’ordine.
La Sassonia, Capitale del land tedesco di cui Dresda era capitale, era ricca.
Tutta questa opulenta ricchezza era dovuta al potere dei suoi sovrani (essi infatti detenevano il privilegio di eleggere l’imperatore del sacro romano impero) e, ancora di più, dal fatto che uno degli alchimisti di corte, nel 700, aveva svelato il metodo per produrre la porcellana cinese.. così la corona sassone deteneva il monopolio europeo della produzione della porcellana: la famosa porcellana di Meissen!
Secoli di splendore e ricchezza furono funestati da varie guerre ma fu il Novecento ad essere fatale alla città, quando Hitler trascinò il mondo nella seconda guerra mondiale. Senza ripercorrere le tappe storiche della guerra, vi ricorderete tutti, o quasi, che la fortuna di Hitler iniziò a declinare nel 1943-44.. nel 1944 ci fu lo sbarco in Normandia e gli Alleati iniziarono ad avanzare in Europa.
Con l’inizio del 1945 le città tedesche vennero sempre più pesantemente bombardate per costringere Hitler ad arrendersi.
Il bombardamento di Dresda
Il 13 e 14 febbraio 1945 gli aerei della RAF, aviazione britannica, e quelli dell’aviazione americana bombardarono pesantemente Dresda: in due giorni oltre 3000 tonnellate di bombe vennero scaricate sulla città.
Quando il 15 febbraio gli aerei tornano per un’altra incursione Dresda sta ancora bruciando.
Cosa rimase dello splendido centro storico di Dresda dopo il bombardamento? Nulla o quasi: le foto scattate nei giorni immediatamente successivi sono impressionanti.
Il 30 aprile del ‘45 Hitler si suicidò e, pochi giorni dopo, i primi di maggio la Germania si arrese senza condizioni.
Con la fine della guerra la Germania venne divisa in zone di influenza:
• ad ovest il blocco occidentale (a sua volta diviso tra zona francese, inglese e americana) vedi cartina
• ad est il blocco orientale in mano ai sovietici.
Allo stesso modo anche Berlino venne divisa in due parti: Berlino Ovest, a sua volta divisa in tre aree di influenza (francese, inglese e americana) e che ben presto venne letteralmente circondata dal famoso muro, e Berlino Est.
..ma torniamo a noi!
Durante il periodo della DDR, ossia della Repubblica Democratica Tedesca, molti dei monumenti di Dresda vennero solo in parte restaurati e alcuni vennero, di fatto, abbandonati a se stessi per volere del regime comunista che voleva si ricordasse la guerra.
Simbolo di tutto questo è la Frauenkirche, la chiesa di nostra signora.
La Frauenkirche
Voglio soffermarmi un momento sulla storia di questa famosa chiesa perché, secondo me, è un buon esempio della storia della città stessa e dei suoi monumenti.
La chiesa, che è una chiesa protestante, si trova nella piazza Neumarkt, ossia nella piazza del mercato nuovo.
Venne costruita tra il 1726 e il 1743 su una chiesa preesistente molto antica: la nuova costruzione venne realizzata in stile barocco e ispirata alle chiese italiane dell’epoca.
Questa chiesa aveva una struttura esterna riccamente decorata e un’enorme cupola alta 91 metri e larga 23 metri. Per i suoi sontuosi interni non si badò a spese: pensate che Gottfried Silbermann (un famoso organaro tedesco) realizzò un organo appositamente questa chiesa che, il 1 dicembre 1736, venne inaugurato da Johann Sebastian Bach.
La Frauenkirche era un vero e proprio capolavoro del barocco, uno dei simboli della città e che uno dei monumenti più importanti della Sassonia: per due secoli è stata infatti considerata una delle chiese più belle dell’intera Germania.
Nel 1945, durante il bombardamento di Dresda, le bombe non colpirono la Frauenkirche, ma la chiesa prese fuoco a causa di uno dei tanti incendi scoppiati in seguito. Purtroppo la struttura bruciò interamente e, dopo 2 giorni, crollò.
Durante la DDR, per volere del regime sovietico, per 45 anni venne lasciata così com’era: un rudere annerito.
45 anni dopo la sua distruzione, il 13 febbraio 1990, iniziò una raccolta fondi per la ricostruzione della chiesa: l’iniziativa venne lanciata da Ludwig Güttler, un famoso musicista, e dagli abitanti della città stessa. La ricostruzione è costata 125 milioni di euro raccolti in tutto il mondo.
Per la ricostruzione sono stati usati le parti originali della chiesa stessa: d’altronde erano lì, nel cumulo di macerie rimasto indisturbato a lato della piazza per quasi mezzo secolo. Le parti così recuperate sono state messe nel punto esatto dove si trovavano originariamente: le potete riconoscere facilmente, hanno un colore diverso rispetto a quelle nuove! Questo è stato fatto apposta per far vedere cosa è sopravvissuto e cosa è nuovo.
Comunque il grosso della chiesa è stato ricostruito ex novo identico all’originale grazie a documenti storici, dipinti e foto fatte prima della guerra.
I lavori sono finiti nel 2006, quando la chiesa è stata nuovamente aperta al pubblico.
Io ho potuto vederla la prima volta nel 2005, quando la chiesa era quasi finita ma, intorno ad essa, la piazza era ancora un cantiere, in parte chiuso al pubblico: è stato davvero impressionante vedere una ricostruzione post bellica, vedere con i propri occhi un esempio di distruzione data da bombe della seconda guerra mondiale.. voglio dire, sono state tante le città distrutte in Europa ma, la maggior parte di noi le città in macerie le hanno viste solo in fotografie in bianco e nero! E vedere dal vero una ricostruzione post bellica, anche se a decenni distanza, fa il suo effetto!
Comunque..
Sostanzialmente, poche pietre a parte, la chiesa è quasi interamente una ricostruzione: anche il famoso organo all’interno è una copia dato che l’originale è bruciato con la chiesa stessa, così come sono copie i dipinti, le decorazioni, le statue.. ma questo nulla toglie alla bellezza della chiesa che, decisamente, merita una visita.
Tra l’altro qui si tengono concerti di alto livello.
La Città Vecchia
La parte forse più bella di Dresda resta il centro storico, ossia l’Altstadt, la città vecchia, dove si trova la Frauenkirche, la chiesa di cui abbiamo parlato.
Oltre alla chiesa, il centro storico di Dresda ospita
- il Fürstenzug, il mosaico lungo una via cittadina che rappresenta tutti gli appartenenti alla dinastia Wettin, la famiglia che regnò in Sassonia per 800 anni.. cioè.. tutti tranne il primo e l’ultimo!
- l’Hofkirche ossia la chiesa cattolica di corte, costruita quando il sovrano di Sassonia Federico Augusto I divenne anche re di Polonia (il re polacco doveva essere cattolico, quindi il re sassone si convertì per salire al trono e costruì una chiesa cattolica per la corte nella protestante Dresda!);
- il parco Brühlschen Garten e la Brühlsche Terrasse, il balcone d’Europa come lo chiamava Goethe
- le tante piazze Theaterplatz, Neumarkt e l’Altmark dove si tiene il più antico mercatino di natale del paese (dal XV secolo!);
- dell’Albertinum, un’ex armeria che oggi ospita un museo, la Galleria dei nuovi maestri;
- e poi il Teatro dell’Opera, i tanti palazzi..
Il castello di Dresda
E poi naturalmente il Castello di Dresda, l’antica residenza dei re sassoni che oggi ospita diversi musei di grande bellezza: le Volte Verdi, il Gabinetto delle Incisioni, il Gabinetto Numismatico e la Sala D’Armi.
Tra questi musei le Volte Verdi è il più famoso: contengono la più grande collezione di gioielli d’Europa, in particolare nelle Volte Verdi Storiche si può ammirare la collezione originaria di Augusto il Forte. Tra l’altro recentemente qui è avvenuto recentemente un furto milionario..
Inoltre il castello ospita diverse mostre temporanee e permanenti, tra cui la Camera Turca.
Lo Zwinger
In ultimo come non citare lo Zwinger, lo splendido palazzo rococò costruito nel ‘700 per ospitare le feste della corte Sassone.
Il palazzo è davvero molto bello inoltre al suo interno ospita tre musei di grande importanza: la Galleria degli Antichi Maestri, il Museo delle Porcellane e il Museo degli Strumenti matematici e fisici.
La Città Nuova
A fianco della città vecchia vi è poi il Neustadt, la città nuova, sita sulla sponda nord dell’Elba.. che nuova in realtà non è dato che questa parte della città è stata in parte risparmiata dalle bombe e non è ricostruita ma è originale.
Qui si possono ammirare alcuni palazzi barocchi originali, il Palazzo Giapponese e il Kunsthofpassage (una serie di cortili decorati con pittura moderne).
E poi vi è il Großer Garten, i tanti musei, la vicina Svizzera Sassone, i castelli fuori città (per la maggior parte originali!)..
Quindi sì: Dresda merita decisamente la visita: andateci, non ve ne pentirete!
Puoi trovare informazioni più approfondite sulla città tedesca di Dresda e i suoi dintorni qui: Europa Grand Tour ha in catalogo la guida di viaggio di Dresda!
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