Le domande fondamentali del viaggio: chi sono? da dove vengo? dove vado?

(Se invece di leggere preferisci ascoltare vai in fondo alla pagina!)
Mi sono resa conto con il tempo che la riuscita di un viaggio non dipende solo dalla meta.
Anche perché, se no, non si spiegherebbe come alcune persone possano avere trovato pessima un’intera nazione.
“Non mi è piaciuta la Francia” ho sentito dire una volta.
In che senso?
Il tuo viaggio in Francia non è andato bene?
Intendi dire che non è un paese in cui vorresti vivere?
Che preferisci la Spagna?..
“No, non mi è piaciuto niente della Francia, non c’è nulla da vedere..”
.. Ora, un’affermazione così è abbastanza forte, per non dire di peggio!
Non è possibile che non ci sia nulla che ti sia piaciuto di un paese tanto grande e vario.
(Naturalmente scrivo “Francia” ma varrebbe anche con un qualunque altra nazione: ho sentito la stessa frase riferita a diverse nazioni/città/luoghi da persone diverse!).
Mi sono resa conto che, spesso, la delusione o la mancata soddisfazione legata ad un viaggio è data da un’errata considerazione di fatti preliminari.
A volte un viaggio non soddisfa perché si è basata l’organizzazione del viaggio stesso su presupposti sbagliati o su vere e proprie illusioni.
Spesso l’errore parte in realtà dal non aver considerato noi stessi come soggetti del viaggio. Si è organizzato un viaggio, non un viaggio per noi stessi.
Quando si è scelta una meta turistica e ci si prepara ad organizzare e/o a vivere il viaggio
ci si deve porre le domande fondamentali:
1. Chi sono?
Cioè quali sono le mie abitudini irrinunciabili?
Il viaggio deve anche essere un piacere!
Quindi se amate le comodità, detestate gli insetti e non avete mai dormito in sacco a pelo in vita vostra.. magari il campeggio non è una scelta furba anche se la guida/internet/vostro cugino lo consigliano tanto! Lo stesso dicasi di un albergo super economico..
Allo stesso modo, se odiate alzarvi presto non progettate un tour de force che prevede la sveglia alle 5 del mattino ogni giorno.
Può sembrare banale ma molte persone tornano deluse e irritate, magari dopo un viaggio ben organizzato a tavolino, che però non teneva conto delle proprie irrinunciabili necessità! Era un viaggio perfetto, ben strutturato e organizzato: ma era il viaggio di qualcun altro!
2. Da dove vengo?
Le distanze geografiche non sono nulla nel mondo attuale?
Cambierete opinione dopo la decima ora passata in una nave greca o il secondo giorno su un treno tedesco o la quarta ora in un aeroporto gelido o terribilmente afoso.
Le distanze fisiche contano, eccome se contano!!
Quindi, prima di prenotare un volo con 3 scali o di optare per un viaggio in treno da 20 ore per risparmiare 100 euro rifletteteci. Rifletteteci bene.
3. Dove vado?
Esiste un mondo al di fuori dell’Italia.
Sembrerà strano ma vi sono popoli al mondo che non mangiano la pasta, hanno abitudini e orari diversi dai nostri e, tenetevi forte, parlano un’altra lingua. Vi giuro che non sto scherzando.
Ah, e per “mondo” intendo anche “Europa” e per “Europa” intendo anche i paesi geograficamente e culturalmente vicini all’Italia: quindi, ad esempio, sì, in Spagna si cena a tarda sera, la pasta non è il piatto del giorno e, attenzione, l’italiano non è la lingua nazionale!!
A questo punto arriviamo al gradino successivo!
Risposto alle domande fondamentali è ora di passare al primo livello della conoscenza, cioè:
ammettete di non sapere!
Non in pubblico, per carità, non ce n’è bisogno, basta che lo facciate nell’intimità della vostra casetta. Se poi nella casetta avete un bel computer o tablet o telefono e una connessione internet è meglio.
Prima di prenotare qualsiasi cosa documentatevi in rete, leggete un pò di tutto, dal sito web ufficiale dell’ente del turismo alla pagina di Wikipedia, dai grandi blog ai piccoli forum, senza tralasciare i commenti acidi e incattiviti di turisti della domenica che sono stati truffati (e ce ne sono sempre, qualunque sia la vostra meta).
La conoscenza è potere: nell’arte del viaggiare questa regola non fa eccezione!!
Ah.. e poi comprate una buona guida turistica.. cosa?
Cosa dite?
Potete trovare tutto su internet? Che ci vuole!?
Ve lo dico io che ci vuole: da una settimana a dieci giorni di serate post giornata di lavoro, infinite imprecazioni quando non trovate i luoghi sulla cartina e possibili dimenticanze anche gravi che vi faranno imbestialire una volta sul posto (quando, cioè, le scoprirete).
Una buona guida ha le informazioni già ordinate, digerite, esposte in bella forma pronte all’uso.. inoltre, elemento ancora più importante, le informazioni sono state verificate sul posto da qualcuno che non siete voi, ma a vostro uso e consumo in maniera professionale!
E come diceva George Cloney in un film che tutti dovrebbero vedere “sono come mia madre: credo nei pregiudizi, si fa prima!”.
Il pregiudizio nasce spesso da stupidità, ignoranza e incomprensioni, certo.. ma da qualcosa nasce no?! Un appiglio alla realtà c’è sempre! Ed è meglio avere una piacevole sorpresa piuttosto che una brutta delusione.
Quindi: se una città ha la fama di essere pericolosa fate molta attenzione. Se un luogo ha la fama di essere sporco, attenzione a non mangiare cibo crudo. Se una zona è nota per il clima pessimo portatevi ombrello e kway anche ad agosto.
In una parola: preparatevi sia psicologicamente che praticamente!
Quando tornerete potrete sempre dire: “Non è vero! Ci sono stato è invece è tutto l’opposto”.
Oppure sarà tutto vero.
O, più probabilmente, la verità sarà nel mezzo.
Perché il mondo non è bianco o nero: è verde!
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